Lasciami l’ultimo valzer

Lasciami l’ultimo valzer

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Zelda Sayre Fitzgerald è stata la musa dell’«età del jazz». Era l’incarnazione di tutto ciò che era moderno e nuovo, il prototipo che ogni ragazza spregiudicata degli anni venti doveva seguire. Diceva di sé: «Non avevo pensieri che per me stessa. Non provavo un briciolo di sentimento d’inferiorità, impaccio o dubbio, e non avevo il benché minimo principio morale». Pubblicato nel 1932, Lasciami l’ultimo valzer è l’unico romanzo che Zelda Fitzgerald abbia mai scritto. Ambientato tra l’Alabama, New York, la Francia e l’Italia, è la storia di Alabama Beggs, bella e anticonvenzionale fanciulla del Sud che sposa un artista, viaggia con lui in Europa e conduce una vita relativamente infelice, cercando di mettere alla prova i suoi tormentati talenti artistici. In gran parte dolorosamente autobiografico, il romanzo di Zelda racchiude episodi della sua vita coniugale, tanti dei quali andranno a costituire la materia di Tenera è la notte, capolavoro di Francis Scott Fitzgerald. Ispiratrice di molte delle protagoniste femminili dei romanzi del marito, quella di Zelda è una figura incantevole e tragica. I riflettori dei ruggenti anni venti che avevano incoronato Zelda e Scott come la coppia più scintillante di ogni serata newyorkese non riusciranno a rischiarare il nero vuoto, l’ansia di appagamento che Zelda cercherà tutta la vita di mettere a tacere attraverso la scrittura, la danza e la pittura e che la condurrà da ultimo alla schizofrenia. Lasciami l’ultimo valzer è assieme il tentativo disperato di dominare i propri demoni per non esserne la vittima e un sorprendente addentrarsi nella psiche dei personaggi, tanto da far dire al marito: «Non ho mai conosciuto una donna che si esprimesse con tanta grazia e originalità».

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Sull'autore

Zelda Fitzgerald

Zelda Sayre Fitzgerald, nata a Montgomery, Alabama, nel 1900, era figlia di un giudice della Corte suprema dell’Alabama. Sposò Francis Scott Fitzgerald nel 1920 e i due inaugurarono un decennio di vita sfrenata trascorso in Francia e in America al fianco di alcune tra le menti più fervide di quel primo scorcio di secolo. Zelda si ammalò gravemente nel 1930 e scrisse il suo romanzo, Lasciami l'ultimo valzer (Bollati Boringhieri 2008) in sole sei settimane. Amata fino all’ultimo dal marito, trascorrerà il resto della vita tra gli ospedali psichiatrici, fino a morire tragicamente nel 1948.

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