Tutto ciò che ho amato

Tutto ciò che ho amato

«Una storia affascinante anche se tragica, in cui la voce inconfondibile del maestro si riconosce sin dalla prima frase. »
California Literary Review

«L'urgenza morale che hanno ancora oggi i romanzi di Aharon Appelfeld è uno scandalo dei nostri tempi. Aver creato capolavori a partire da un silenzio così profondo è la prova della sua genialità.»
Los Angeles Times

«Uno scrittore che ha fatto suo in modo unico il tema dello sradicamento e del disorientamento. »
Philip Roth

«Mio padre e mia madre non erano felici insieme. Non litigavano e non si accusavano a vicenda, ma in casa il silenzio era duro come il ghiaccio.» Paul Rosenfeld, figlio unico di genitori ebrei, il giorno del suo nono compleanno scopre che il padre non abiterà più con loro. Impara ad aspettare le sue visite sempre più rare, tanto che il suo volto gli si cancella quasi dalla memoria. Instaura con la madre un rapporto totalizzante, che si incrina quando lei lo «tradisce» con un nuovo amore. Da quel momento Paul trascorre più tempo a ­Czernowitz con il padre pittore, che sfoga nel bere la frustrazione di essere artista ed ebreo in un mondo che fa sempre più fatica ad accettare entrambe le cose. Allo smarrimento emotivo e alla solitudine di Paul fa da controcanto la tensione drammatica di un’Europa che si affaccia sul baratro della Seconda guerra mondiale. La vicenda privata di una famiglia, con le sue ferite e i suoi vuoti incolmabili, diventa allora lo specchio in cui si riflettono la paura e lo sgomento di un intero popolo, la follia che di lì a poco innescherà la tragedia dell’Olocausto.

Détails du livre

À propos de l'auteur

Aharon Appelfeld

Aharon Appelfeld è nato nel 1932 a ­Czernowitz, Bucovina, ed è morto in Israele nel 2018. Di famiglia ebraica, fu deportato insieme al padre in un campo di concentramento in Transnistria, dal quale fuggì, nascondendosi per i successivi tre anni nelle foreste. Alla fine della guerra raggiunse l’Italia e da qui si imbarcò nel 1946, per approdare in Palestina. Ha insegnato letteratura ebraica all’università Ben Gurion a Be’er Sheva’ e ha fatto parte dell’American Academy of Arts and Sciences. I suoi libri sono tradotti in tutto il mondo. Guanda ha pubblicato Badenheim 1939, Storia di una vita, Paesaggio con bambina, Un’intera vita, L’amore, d’improvviso, Il ragazzo che voleva dormire, Fiori nelle tenebre, Una bambina da un altro mondo, Oltre la disperazione, Il partigiano Edmond, Giorni luminosi, L’immortale Bartfuss e Il mio nome è Katerina.
 

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