Il pagliaccio e la filosofia

Il pagliaccio e la filosofia

Nel 1953, a pochi mesi dall’uscita nelle sale di Luci della ribalta e dalla controversa espulsione di Chaplin dagli USA, María Zambrano pubblica i due scritti raccolti in questo volume: Charlot o dell’istrionismo e Il pagliaccio e la filosofia, due brevi omaggi all’arte del clown che danno luogo a una meditazione filosofica profonda sul riso e sulla potenza metaforica del gesto comico. Figura della terra, della povertà e dell’umiliazione, il pagliaccio è a un tempo presenza sottile, capace di sublimare la gravità e l’inerzia della condizione umana attraverso la leggerezza, la gratuità e l’apparente inconsistenza del gesto. Nella piroetta di Charlot o nell’istantanea del pagliaccio che, inseguendo un nulla inafferrabile, fa apparire come per magia la possibilità delle cose, la pensatrice esiliata riconosce un’immagine della libertà del pensiero e la cifra della vocazione poetica della propria filosofia.

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