Il principio territoriale

Il principio territoriale

Il territorio è il «bene comune» per eccellenza. Formato da città – piccole, medie e grandi – borghi e paesi, sistemi agroforestali e ambientali, infrastrutture urbane e rurali, costituisce un vero e proprio essere vivente, i cui geni, personalità e bellezza, sono frutto di processi coevolutivi fra insediamento umano e ambiente sedimentati nel corso della storia.
Questi caratteri identitari e il loro drammatico sfarinamento nella corsa di Megacity all’urbanizzazione globale del pianeta sono analizzati in Il principio territoriale, dialogando con la cultura multidisciplinare praticata dai territorialisti e con i  molti soggetti della cittadinanza attiva che vanno creativamente rinnovandoli per il benessere collettivo.
Da questo punto di vista, ri-abitare il territorio diviene per Alberto Magnaghi atto politico e la sua progettazione, alimentata e indirizzata da nuove forme di democrazia comunitaria, una possibile via d’uscita da quel divorzio fra natura e cultura che ci ha condotti all’alienazione della crescita senza limiti.
«Tornare al territorio» – alla terra, alla montagna, all’urbanità, ai sistemi socioeconomici locali – significa ritrovare le regole che ci consentono di affrontare la produzione dello spazio in quanto «ambiente dell’uomo» secondo modalità capaci di affrontare strategicamente anche la profonda crisi ecologica globale che stiamo vivendo.
Tracciando un percorso che, attraverso la crescita della «coscienza di luogo», va dal riconoscimento collettivo dei valori patrimoniali alla integrazione delle culture idrauliche, ambientali, urbane, agroforestali energetiche e produttive in un progetto bio-regionale, Magnaghi condensa le sue esperienze e la sua visione complessiva definendo in forma organica e compiuta quel «principio territoriale» che potrà orientare la rotta di una futura civilizzazione eco-territorialista.

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About the author

Alberto Magnaghi

Alberto Magnaghi, architetto urbanista, è professore emerito presso l’Università di Firenze, dove coordina l’Unità di ricerca «Progetto bioregione urbana» (probiur), ed è presidente della Società dei territorialisti e delle territorialiste.
È progettista di diversi piani urbanistici, territoriali e paesaggistici a carattere strategico, integrato e partecipativo per la produzione sociale del territorio e del paesaggio.
Ha coordinato progetti di ricerca e laboratori sperimentali per il ministero dell’Università e per il cnr sullo sviluppo locale autosostenibile, la rappresentazione identitaria del territorio, il «progetto di territorio» e la «bioregione urbana» (1986-2014).
Tra i suoi ultimi saggi: La Biorégion urbaine. Petit traité sur le territoire bien commun (2014), Coscienza di classe e coscienza di luogo (con G. Becattini, 2015), La Conscience du lieu (2017), Patrimonio territoriale e coralità produttiva. Nuove frontiere per i sistemi economici locali (con G. Dematteis, 2018), Luoghi, patrimonio, paesaggio (2019) e The Urban Bioregion in the Territorialist Approach (2020). Ha inoltre curato i volumi: Territorio bene comune (2012), La regola e il progetto. Un approccio bioregionalista alla pianificazione territoriale (2014) e La pianificazione paesaggistica in Italia. Stato dell’arte e innovazioni (2016). Per Bollati Boringhieri ha pubblicato Il progetto locale. Verso la coscienza di luogo (2000, n. ed. 2010).

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