Decrescita o barbarie

Decrescita o barbarie

Fra queste pagine si dipana un’intensa intervista in cui il teorico della decrescita esprime le proprie posizioni critiche sull’ideologia dello sviluppo che organizza la nostra società. L’economista francese mette sotto accusa l’attuale mercantilizzazione del mondo, il mercato unico con un pensiero unico e le sue conseguenze: la crisi ecologica, l’invenzione linguistica dello “sviluppo sostenibile” (che, a ben guardare, si rivela un ossimoro), la globalizzazione, il consumismo, la disoccupazione, la cultura della crescita, le insostenibili megalopoli urbane. Denunciando le disuguaglianze sociali generate dal mondo capitalista, Latouche indica anche alcune piste concrete per poter uscire dalla logica del sistema.

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Serge Latouche

(Vannes, 1940) Economista e filosofo francese, professore emerito di Scienze economiche all’Università di Parigi XI e all’Institut d’étude du développement économique et social (IEDES) di Parigi, è il principale promotore dell’idea della decrescita. Si è opposto all’occidentalizzazione del pianeta, facendosi sostenitore del localismo e del dialogo tra culture diverse. È animatore della rivista «La Revue du MAUSS» (Movimento Anti-Utilitarista nelle Scienze Sociali), presidente dell’associazione culturale La ligne d’horizon, nonché autore di numerose pubblicazioni.

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