Perché i poeti. La parola necessaria

Perché i poeti. La parola necessaria

Nel 1946 Martin Heidegger tenne una conferenza, Perché i poeti?, pubblicata poi nei saggi di Holzwege. Negli scritti di Heidegger, è tra quelli che segnano il grande confronto del pensiero heideggeriano con il dire dei poeti, e la cosiddetta svolta nel pensiero del filosofo tedesco dall’analitica esistenziale di Essere e tempo alla riflessione sul senso dell’essere come evento del linguaggio custodito nella poesia. Passaggio che avviene soprattutto attraverso un’interrogazione sull’essenza della poesia in Hölderlin. In questa piccola opera, Eugenio Mazzarella ritorna sui temi propri del confronto di Heidegger con la poesia, e la domanda sulla sua essenza, in una prospettiva, però, in cui l’analitica esistenziale non è affatto abbandonata. Il senso dell’essere, la verità dell’essere, schiusa dalla poesia, appare come un “fatto di parola”, come l’evento stesso del linguaggio, ma è, ad un tempo, anche un’esperienza esistenziale. Lo “strano fatto” della poesia è “l’istituzione linguistica del mondo” prima che ci siano le singole cose, è l’apertura stessa del mondo. Ma questa “istituzione linguistica” è imprescindibile dall’Esserci, dall’Io che nomina il mondo e, nominandolo, ritrova sé stesso. Di qui il ruolo, centrale e fondativo, come insegnerà Leopardi, dell’Io lirico. In un attraversamento, dell’esperienza della grande lirica moderna, del “nichilismo” poetico di Leopardi, del suo presupposto spirituale nell’Ecclesiaste, e in un confronto con la stessa lettura di Heidegger di Hölderlin, Mazzarella mostra in queste pagine la parola necessaria della poesia e la sua insostituibilità come fenomeno peculiare dell’esistenza umana.

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About the author

Eugenio Mazzarella

Eugenio Mazzarella è professore emerito di Filosofia teoretica presso l’Università Federico ii di Napoli. È stato preside della facoltà di Lettere e Filosofia dell’ateneo friedericiano e deputato al Parlamento nella xvi legislatura. Tra le sue opere: Vie d’uscita. L’identità umana come programma stazionario metafisico (Il melangolo 2004); L’uomo che deve rimanere. La smoralizzazione del mondo (Quodlibet 2017); Tecnica e metafisica. Saggio su Heidegger (Carocci 2021); Nietzsche e la storia. Storicità e ontologia della vita (Carocci 2022); e le raccolte di poesie Anima madre (ArtstudioPaparo 2015) e Cerimoniale (Crocetti 2023). Con Neri Pozza ha pubblicato Il mondo nell’abisso. Heidegger e i Quaderni neri (2018), Perché i poeti. La parola necessaria (2020), Colpa e tempo. Un esercizio di matematica esistenziale (2022).

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