Non pensare a niente Carmelo Bene e l’abbandono del soggetto

Non pensare a niente

Carmelo Bene e l’abbandono del soggetto

Il teatro di Carmelo Bene fa a pezzi il soggetto come categoria del pensiero e dell’azione. Questa operazione radicale non si risolve in astrazioni teoriche, al contrario si inserisce nella scena del suo tempo, si lega a tradizioni teatrali minori e si sviluppa attraverso sperimentazioni innovative. Per farla finita con la rappresentazione attraverso la rappresentazione, Bene disarticola la grammatica simbolica del teatro. Dalla parodia del Grande Attore alla scoperta della phoné, fino al divenire minore della macchina attoriale, il gesto di Bene si fa lorenzaccio, deformazione in atto dei corpi, invocazione di noluntas, abbandono al femminile, rinuncia al potere. Bene prende così le sembianze di un Narciso senza più desiderio, sottratto a se stesso e perso nel puro godimento, vita nella vita, mondo nel mondo.

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