Due letture del giovane Marx

Due letture del giovane Marx

Rileggere Marx e, soprattutto, saperlo attualizzare. A partire dalla concezione della natura come “corpo inorganico” dell’uomo sviluppata dal giovane Marx nei suoi manoscritti del 1844, Judith Butler propone una visione innovativa e del tutto diversa della questione ecologica. Con l’acutezza che contraddistingue tutto il suo lavoro teorico e che l’ha resa uno dei principali riferimenti del pensiero femminista e queer, Butler rimette in discussione l’interpretazione del primo Marx, spesso accusato di utilizzare una prospettiva antropocentrica. Nella seconda parte di questa raccolta di scritti ancora inediti in traduzione italiana, l’autrice prende in esame la celebre lettera di Marx inviata ad Arnold Ruge nel 1843 per rilanciare una volta di più il ruolo della filosofia come “critica spietata” in grado di sovvertire continuamente l’ordine stabilito.

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About the author

Judith Butler

Judith Butler (1956) insegna Letterature comparate e Teoria critica all’Università della California, a Berkeley. Tra le più importanti e discusse filosofe viventi, le sue tesi sul genere, la sessualità e il potere sono al centro del dibattito filosofico internazionale. Nel 2012 è stata insignita, tra accese polemiche, del Premio Adorno dalla Città di Francoforte. Tra le sue opere tradotte in italiano: Corpi che contano. I limiti discorsivi del “Sesso” (1996), Questione di genere. Il femminismo e la sovversione dell’identità (2013), Vite precarie. I poteri del lutto e della violenza (2013), A chi spetta una buona vita? (2013), Sentire ciò che nell’altro è vivente. L’amore nel giovane Hegel (2014); per i tipi di Mimesis, La vita psichica del potere. Teorie del soggetto (2013).

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